🔥 “Non credevo che il mondo potesse guardarmi così da vicino… e invece eccoci qui.”
Così inizia il racconto di Clara, classe 1999, una voce che vibra come un tuono silenzioso nel nuovo pop italiano, mentre attraversa lo studio di Supernova, il podcast di Alessandro Cattelan.
Ogni parola che pronuncia sembra avere il peso di una confessione mai fatta, eppure scivola via con la naturalezza di chi ha imparato a convivere con le proprie paure.
Appena seduta davanti a Cattelan, lo sguardo di Clara cattura qualcosa di più della telecamera.
È come se ogni respiro raccontasse una storia diversa, ogni sorriso celasse un piccolo terremoto emotivo.
La puntata si apre con risate leggere, quasi finti scherzi, ma subito il tono cambia.
Clara confessa che il secondo Sanremo è stato un campo minato di consapevolezza e tensione: “Nel primo c’era solo adrenalina… nel secondo… tutto era reale.
Ogni nota sbagliata era un pugno nello stomaco.”
Il pubblico la conosce soprattutto grazie a Mare Fuori, dove interpreta Crazy J.

Un ruolo che le è caduto addosso come una seconda pelle. “Chi mi conosce diceva: sei tu”, racconta con un mezzo sorriso, e c’è qualcosa di sfuggente nel modo in cui lo dice, come se quelle parole avessero il potere di sciogliere e ricomporre un’identità fragile e forte allo stesso tempo. Il provino?
Un incubo comico: “Ero convinta di fallire. E invece… mesi dopo, la chiamata: avevo la parte. Mi sentivo sospesa tra incredulità e gioia pura.”
Ma Clara non è solo l’attrice che incanta le platee o la cantante che riempie le playlist.
È una giovane donna che ha imparato a camminare sull’orlo delle proprie insicurezze, e lo confessa senza filtri.
Racconta di quando la madre la mandava a scuola con le ciabatte dei Puffi, di giorni di neve così intensa che sembrava impossibile uscire di casa, dei pomeriggi passati da scout a ridere fino a perdere il fiato.

Eppure, ogni ricordo leggero è accompagnato da un’ombra sottile: la paura di tornare alla versione di sé triste, quella che non sa godersi niente.
“A volte questa paura mi paralizza… ma allo stesso tempo mi salva”, dice, e i suoi occhi tradiscono un brivido che la parola scritta fatica a contenere.
Cattelan ascolta, ma non interrompe. Lascia che la conversazione si muova come un fiume in piena, tra aneddoti divertenti e riflessioni profonde.
Clara parla dei suoi incontri più incredibili: Jovanotti a un matrimonio, uno sguardo condiviso che ha lasciato il segno; Brian May, dei Queen, pranzando a casa di Andrea Bocelli, tra risate e stupore. Piccoli frammenti di un mondo che molti sognano ma pochi vivono davvero.
E poi c’è la musica. Ogni canzone di Clara è una finestra sulla sua anima, un misto di fragilità e forza.
Racconta di notti passate a provare fino a che la canzone non suonasse come voleva, di tensioni, di lacrime segrete, di gioie che arrivano come un’ondata improvvisa.
E mentre parla, lo spettatore quasi sente il battito accelerato del suo cuore, come se stesse condividendo un segreto troppo grande per essere contenuto in poche frasi.
Clara ride dei suoi difetti, li accoglie come un tatuaggio emotivo: è una drama queen, ammette, emotiva, piange per i film e per gli altri, odia il vittimismo e sì, litiga anche per messaggio. Eppure, in questa fragilità manifesta, c’è una forza che sorprende. Il suo sogno?
Semplice, sorprendentemente terreno: un casolare fuori Milano, cavalli, mucche, asini… una vita che sembra uscita da un quadro bucolico.
E un fidanzato paziente, perché certe sfumature del suo carattere sono… complicate.
“Ci sto lavorando”, dice, e ancora una volta, c’è quella tensione tra fragilità e determinazione che cattura tutto l’attenzione.
Supernova non è solo un podcast. È un palcoscenico dove Clara e Cattelan intrecciano i loro mondi, due generazioni a confronto, due anime che dialogano senza filtri.
La conversazione corre veloce, saltando da un ricordo all’altro, tra aneddoti comici e confessioni profonde.
È un racconto generazionale, una fotografia del presente che brucia di autenticità, lontana dai cliché e dalle pose televisive.
E mentre il pubblico ascolta, la sensazione è quella di essere testimoni di qualcosa di fragile e potente insieme.
Ogni frase, ogni risata, ogni esitazione di Clara è un invito a entrare nel suo universo, fatto di emozioni forti e sogni semplici.
È una giovane donna che non teme di mostrarsi vulnerabile, ma che sa anche combattere per ciò in cui crede.
E proprio quando pensi di aver compreso tutto di lei, Clara lascia cadere una frase che gelerebbe chiunque: “Ma quello che vi racconto oggi… non è nemmeno la metà di quello che accade davvero dietro le quinte.”
🔥 Lì, nell’oscurità di quella confessione sospesa, lo spettatore percepisce che la storia non è finita.
Che il vero spettacolo deve ancora iniziare. E mentre il podcast continua a scorrere, con la voce di Cattelan che intervalla domande e risate, rimane quel brivido: cosa succederà dopo?
Quale segreto ancora non è stato svelato?
Clara ride, scherza, confessa… e ogni parola è un colpo al cuore. Ogni pausa, un battito sospeso.
È come guardare un film in cui non sai quando il prossimo twist ti farà saltare dalla sedia.
E mentre le luci dello studio brillano sulle superfici lucide, una domanda resta sospesa nell’aria: cosa ci rivelerà ancora Clara?
🌙 Il podcast di Alessandro Cattelan continua, e con lui le vite dei suoi ospiti si intrecciano, si svelano e… esplodono.
Ma il momento che cambierà tutto, quello che farà parlare l’Italia intera, deve ancora arrivare. E quando arriverà… niente sarà più come prima.